Verifiche sulla vulnerabilità sismica delle scuole. Intervista ai tecnici
10 Ottobre 2019
Nell’ambito degli interventi dedicati al patrimonio di edilizia scolastica, dal valore complessivo di 50 milioni di Euro, il Patto per Napoli dedica un importante stanziamento alle verifiche sismiche.
Per realizzare al meglio l’intervento, il Comune di Napoli si è avvalso della Task Force Edilizia Scolastica operante presso l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ottenendo supporto in due fasi cruciali: l’implementazione e l’aggiornamento dell’ARES (Anagrafe Regionale Edilizia Scolastica) e la predisposizione della documentazione di gara per l’affidamento del servizio di verifica della vulnerabilità sismica sugli edifici scolastici di proprietà dell’Ente.
Proponiamo, nel seguito, un’intervista ai membri della Task Force e al Dirigente del Servizio Tecnico Scuole e Impianti Sportivi per fornire un quadro delle attività messe in campo.
Le verifiche sismiche da attuare riguardano un patrimonio di 333 edifici scolastici, per le quali il Comune di Napoli ha impegnato una cifra totale di circa 11,5 milioni di Euro: vi sono iniziative analoghe a livello nazionale?
In Italia sono presenti oltre 40.000 edifici scolastici di cui il 42,5% situati in zone con classificazione sismica 1 e 2, ossia ad alto rischio sismico. Tra i Comuni capoluogo delle 14 Città Metropolitane, Napoli è il secondo, dopo Roma, per numero di edifici scolastici e il primo tra quelli a rischio terremoto.
L’articolo 20-bis del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 (c.d. decreto terremoto), convertito dalla legge n. 45/2017, ha stabilito che ogni immobile adibito ad uso scolastico situato nelle suindicate zone deve essere sottoposto a verifica di vulnerabilità sismica.
Per gli oltre 17.000 edifici scolastici interessati nel territorio nazionale, il MIUR, in collaborazione con il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha stanziato 150 milioni per il finanziamento delle suddette verifiche nonché per le progettazioni degli interventi che si renderanno necessari. Al momento tali risorse hanno consentito di finanziare verifiche su 1.564 edifici a fronte di 4.176 istanze presentate. In aggiunta a tale programma, alcune Regioni, come quella Siciliana, hanno avviato, nell’ambito dei rispettivi programmi operativi cofinanziati con risorse europee, specifiche linee di azione rivolte a tutti gli enti pubblici proprietari di edifici scolastici per la realizzazione delle verifiche e degli eventuali conseguenti interventi.
Il Comune di Napoli, invece, ha scelto di investire risorse FSC 2014-2020 del Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana, per un ampio e completo programma di verifiche esteso a tutto il patrimonio immobiliare scolastico, consistente appunto in n. 333 edifici. Tale esperienza rappresenta ad oggi, soprattutto con riferimento alle altre Città Metropolitane, un unicum a livello nazionale per numero di edifici coinvolti e importo (11,5 milioni di euro circa) messo a bando.
In cosa consistono le attività di verifica, quali sono le principali fasi?
La valutazione della sicurezza degli edifici scolastici esistenti costituisce il primo passo essenziale da compiere per acquisire un livello di conoscenza adeguato per pianificare correttamente sia gli interventi di miglioramento o adeguamento sismico sia le risorse economiche necessarie.
Le norme esistenti non obbligano i proprietari degli immobili, in questo caso Comuni, Province e Città Metropolitane, ad eseguire interventi di adeguamento strutturale; tuttavia impongono per gli edifici scolastici esposti a rischio sismico di valutare il livello di sicurezza da un punto di vista statico dinamico.
In particolare, il paragrafo 8.5 delle NTC 2018 (Nuove norme tecniche delle costruzioni) detta i criteri generali per la valutazione della sicurezza e per la progettazione degli interventi sugli edifici esistenti in presenza di azioni sismiche.
Tali procedure, in dettaglio, devono necessariamente tener conto dei seguenti aspetti: analisi storico-critica del fabbricato e dell’area di sedime, rilievo geometrico-strutturale, caratterizzazione meccanica dei materiali, livello di conoscenza e fattori di confidenza, valutazione della vulnerabilità sismica e prime indicazioni sugli interventi di miglioramento/adeguamento necessari.
Le stazioni appaltanti che intendono affidare all’esterno questo servizio possono richiedere ai professionisti livelli di approfondimento e di analisi specifici in funzione delle proprie esigenze. Ad esempio, il Comune di Napoli ha richiesto, in aggiunta alle prescrizioni minime previste dalle norme tecniche, verifiche di vulnerabilità con un livello di conoscenza LC2 (adeguato), e per ciascun immobile un fascicolo del fabbricato contenente i dati necessari per l’aggiornamento dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica Regionale, nonché un’analisi sull’idoneità statica.
Al Forum PA 2019 tenutosi a Roma nello scorso mese di maggio, è stata illustrata l’attività della Task Force Edilizia Scolastica: come è stata accolta dal pubblico?
La Task Force Edilizia Scolastica dell’Agenzia per la Coesione Territoriale – attualmente finanziata nell’ambito del Programma Azione Coesione Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 – è attiva fin dal 2014, secondo una modalità di intervento sul territorio basata su una stretta collaborazione interistituzionale con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Regioni aderenti al Protocollo d’intesa formalizzato nel giugno 2016.
L’iniziativa, accolta originariamente da Campania, Calabria e Sicilia, oggi è presente in 17 Regioni, e conta oltre 60 esperti suddivisi in squadre regionali che operano direttamente sul territorio a supporto degli enti locali beneficiari delle risorse per la realizzazione degli interventi.
Nel corso del 2018 sono stati visitati oltre 1500 Enti, tra Comuni, Province e Città Metropolitane, e realizzati circa 2000 sopralluoghi per il presidio di oltre 1500 interventi per un valore complessivo di circa 2.100 milioni di euro.
Al Forum PA 2019, al fine di stimolare la diffusione delle conoscenze e delle buone pratiche, sono state condivise in particolare le esperienze del Comune di Napoli e della Provincia di Teramo sul tema delle verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, al fine di favorire l’integrazione e la replicabilità di tali iniziative anche in altri contesti territoriali.
Entrambe, infatti, contengono elementi che, opportunamente integrati, possono migliorare i risultati attesi delle Amministrazioni. L’esperienza partenopea, tuttora in corso, ha evidenziato il complesso percorso tecnico-amministrativo per l’affidamento del servizio di verifica esteso ad un patrimonio scolastico di rilevante consistenza, con il coinvolgimento dei competenti Uffici di tutte le Municipalità cittadine; mentre, l’iniziativa abruzzese, conclusa, ha dimostrato il valore aggiunto nella fase esecutiva dato dall’utilizzo di tecnologie innovative nel rilievo e nel post indagine (laser scanner 3D – BIM), e dal supporto tecnico-scientifico nelle fasi di screening delle verifiche.
Hanno preso parte all’evento rappresentanti delle Amministrazioni centrali, regionali e comunali che hanno mostrato interesse per le tematiche trattate e particolare apprezzamento per il progetto Task Force Edilizia Scolastica in quanto operante nei territori in costante contatto con i beneficiari finali responsabili dell’attuazione degli interventi.
Quali previsioni vi sono per la tempistica, sia per la gara d’appalto, sia per l’attuazione delle verifiche stesse? Quale organizzazione ci si è dati?
È stata bandita la gara, in dieci lotti, uno per ciascuna municipalità del territorio cittadino, e nel mese di luglio 2019 è scaduto il termine per la presentazione delle offerte. Sono state avviate e sono tutt’ora in corso le attività della commissione di gara. Dopo le verifiche di rito sarà possibile aggiudicare l’appalto di servizi ai dieci migliori offerenti.
È stata individuata una apposita struttura di supporto al RUP che prevede al suo interno specifiche competenze in relazione ai vari aspetti della procedura.
Terminate le verifiche, quali sono le attività che verranno messe in campo per la sicurezza sismica delle scuole ?
Tramite l’Agenzia per la Coesione e a seguito di incontri avvenuti preso il Forum PA si è convenuto sull’opportunità di confrontarsi con strutture universitarie, ovvero con il CNR per una collaborazione nell’ambito della valutazione e gestione dei dati forniti dai tecnici incaricati al fine di omogeneizzare le procedure ed ottenere un quadro generale delle condizioni statiche degli edifici e della risposta agli eventi sismici. Ciò consentirà l’individuazione corretta e prioritaria degli edifici sui quali operare in relazione alle risorse disponibili. I primi interventi di adeguamento sismico avverranno con i fondi messi a disposizione dal Patto per Napoli e fino ad esaurimento degli stessi.
Inoltre le verifiche condotte su tutti gli edifici del patrimonio comunale consentiranno in futuro di partecipare a finanziamenti sia nazionali che europei per permettere di intervenire su ulteriori edifici a rischio sismico.