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Unità di Strada per senza fissa dimora: ad oggi intercettati 818 utenti

15 Luglio 2019

Il fenomeno dell’homelessness appare molto complesso in ragione della multidimensionalità dei bisogni delle persone senza fissa dimora e, nel nostro contesto cittadino, della crescente domanda di accesso ad alcuni servizi territoriali.

Tale complessità non può che essere assunta al centro delle politiche di contrasto alla grave emarginazione adulta che richiedono, pertanto, un approccio in grado di far fronte ad essa mettendo insieme i vari elementi della programmazione sociale con quelli gestionali ed amministrativi, metodologici, tecnici e con le risorse disponibili, in una logica di efficacia ed efficienza e coinvolgendo tutti gli operatori sociali pubblici e privati.

Il Servizio di Unità di Strada ha un ruolo nevralgico poiché funge da ponte tra la persona senza fissa dimora ed i servizi territoriali e, nella sua funzione di prossimità, risulta in grado di avvicinare e, in alcuni casi, agganciare le persone senza dimora che non si rivolgono affatto ai servizi, anzi rifuggono da essi.

È attualmente in corso, a livello cittadino, un complessivo ripensamento del sistema dei servizi, in relazione agli approcci e alle metodologie, anche alla luce delle Linee di Indirizzo per il Contrasto alla grave emarginazione adulta, emanate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed approvate nella Conferenza Unificata nel mese di novembre 2015.
In ragione dei cambiamenti in divenire e della necessità di assicurare servizi stabili e strutturati all’interno di un approccio strategico complessivo alla grave emarginazione, il servizio Unità di Strada senza dimora è stato individuato tra le azioni progettuali da ammettere a finanziamento a valere sul Fondo Sociale Europeo, nell’ambito dell’azione 3.2.2, del Programma Operativo Nazionale plurifondo Città metropolitane 2014-2020 (PON METRO).
Il PON METRO si inserisce nel quadro dell’Agenda urbana nazionale e delle strategie di sviluppo urbano sostenibile delineate nell’Accordo di Partenariato per la programmazione 2014-2020 (“AP”), in linea con gli obiettivi e le strategie della costituenda Agenda urbana europea che identifica le aree urbane come territori chiave per cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile proprie della Strategia Europa 2020.
Nell’ambito degli interventi finalizzati al contrasto e alla prevenzione dell’homelessness e delle dipendenze patologiche, le Unità di Strada sono tra i servizi più diffusi e svolgono funzioni di prossimità sul territorio, con azioni di informazione, sensibilizzazione e riduzione dei rischi legati alla vita “di strada”, oltre che interventi di riduzione del danno.

Gli obiettivi prioritari dell’intervento delle Unità di Strada senza dimora sono:

  • decodificare i bisogni dell’utenza e rispondere prontamente ai bisogni primari, la cui soddisfazione è importante per la salute psico-fisica delle persone senza fissa dimora;
  • instaurare relazioni di fiducia ed empatia propedeutiche alla relazione di aiuto;
  • fungere da ponte tra gli utenti ed i servizi, in quanto costituite da operatori che possono stabilire la miglior relazione possibile con l’interessato in virtù del diretto e costante contatto.

Il servizio è affidato a Gesco, gruppo di Imprese Sociali. Le unità di strada sono formate da operatori itineranti che si muovono sul territorio alla ricerca di una mano tesa in segno d’aiuto o una situazione di difficoltà: tre unità mobili svolgono il proprio servizio su tutte le municipalità e coprono la fascia oraria dalle 8:00 alle 22:00, per tutti i sette giorni della settimana.
Quella dei senza fissa dimora è una situazione che viene fuori nei periodi di crisi, anche se solo in certi momenti ci si accorge un po’ di più che ci sono persone che vivono per strada.
Gli operatori fanno un lavoro di comunicazione e relazione con i senza dimora, per istaurare un ponte di comunicazione, ma anche una vera e propria relazione di fiducia con le persone che aiutano.

Ad oggi sono stati intercettati 818 persone di cui 619 Maschi (76%) e 198 femmine (24%), solo 294 (36%): il fenomeno interessa maggiormente gli uomini e di nazionalità straniera

 

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