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Un PO’n di progetti: Semi(di)autonomia

25 Ottobre 2021

Il progetto “Semi(di)Autonomia” è destinato alle donne che abbiano scelto di rafforzare un percorso di uscita dai circuiti di violenza attraverso un piano di intervento individuale basato sulla emancipazione ed indipendenza abitativa e lavorativa. A suo sostegno il PON Metro 2014-2020 destina 470mila euro a valere sull’Asse 3, dedicato ai servizi per l’inclusione sociale.

La comunità residenziale per la Semiautonomia prevede l’accoglienza di donne, con i propri figli minori, che abbiano terminato il percorso di presa in carico in una casa rifugio o in una casa di accoglienza e che necessitino di un graduale reinserimento nelle comunità territoriali di appartenenza o di elezione.

L’obiettivo principale di tale intervento è orientare la donna alla restaurazione di legami sani e relazioni equilibrate all’atto delle dimissioni dalla casa di accoglienza, fornendo al contempo una risposta efficace al bisogno abitativo delle donne che, per motivi diversi, non hanno più la disponibilità di un’abitazione per sé stesse e per i loro figli per un periodo di tempo (3-5 mesi) durante il quale, con la garanzia di un luogo sicuro in cui abitare, potranno partecipare a percorsi di orientamento ed inserimento lavorativo ed avviare la ricerca un’abitazione autonoma

Sono individuate, a tal fine, due misure di supporto, la misura dote basket e la misura dote abitare, che non rappresentano assegni economici, ma panieri di servizi:

  • la misura dote basket comprende un portafoglio di servizi alla persona (es: frequenza presso centri autorizzati per il conseguimento di titoli specifici utili per il reinserimento lavorativo – iscrizione all’Università) oppure alle necessità relative al minore (pagamento asilo nido, per sostenere spese mediche, servizi per il tempo libero, scelta di beni e servizi per i figli, etc..);

 

  • la misura dote abitare comprende un portafoglio di servizi connessi al passaggio in una soluzione abitativa autonoma (es. acquisto suppellettili, registrazione contratto, costi per l’anticipazione dei fitti di locazione, le utenze, il trasloco, l’arredamento essenziale, etc..).

Il programma prevede attività tra loro interagenti e collegate con le attività poste in essere dai Poli dei Centri Anti Violenza (CAV), con particolare riferimento al supporto psicologico ed all’assistenza legale. Inoltre, la partecipazione a gruppi di self help attivati dai Centri Antiviolenza per un arco temporale, successivo all’uscita dal Centro, di sei mesi assume una duplice finalità: da un lato la possibilità per le destinatarie di continuare ad avere riferimenti sani e stabili, ritrovando un luogo di ascolto e di contenimento, dall’altro, con il rafforzamento delle competenze individuali, riproporre sé stesse quali conduttrici dei gruppi di self help, testimoni privilegiate di una reale, possibile e completa emersione dalla violenza.


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