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Riflettori accesi sull’Inclusione Sociale nell’estate napoletana

21 Ottobre 2019

È stata un’estate molto proficua per il Comune di Napoli, che ha sottoscritto importanti contratti per quanto riguarda gli assi 3 e 4 per l’inclusione sociale.

I progetti in questione, per l’asse 3, sono “Semi (di) Autonomia”, “Comunità a spazi condivisi – Via Lattanzio” e “Attivazione Agenzia Sociale per la Casa”.

Il primo progetto, con contratto siglato il 10 settembre, prevede il reinserimento sociale, lavorativo ed abitativo, delle donne fuoriuscite da circuiti di violenza. L’accesso al servizio di questa soluzione abitativa a bassa intensità assistenziale – sociale è avviato attraverso segnalazioni da parte dei servizi sociali e socio-sanitari del territorio, dei centri antiviolenza e delle autorità giudiziarie. Esso si colloca nell’ambito delle azioni integrate per il contrasto alla violenza di genere, rafforzando il percorso di uscita dai circuiti di violenza, con un piano di intervento individuale finalizzato all’indipendenza abitativa e lavorativa.

Il secondo, il cui contratto è stato firmato il 25 settembre, concerne una struttura, ubicata a via Lattanzio, adeguata ad accogliere in regime residenziale fino ad un massimo di 22 posti letto distribuiti in 11 miniappartamenti. L’intervento è inteso a favorire e sostenere l’autonomia della persona anziana al fine di assicurare alla stessa la permanenza nel proprio domicilio e nel proprio tessuto sociale, prevenendo, elementi di accelerazione dell’isolamento, del senso di inutilità e di depressione. Si vuole, così offrire soluzioni abitative protette, promuovere il diritto a star bene e ad una buona qualità della vita delle persone anziane e rafforzare e mantenere le relazioni affettive, sociali e familiari esistenti nell’ambito locale, indispensabili per vivere in maniera autonoma e positiva.

Infine l’Agenzia sociale, contratto stipulato il 11 ottobre, prevede l’accoglienza dell’utente da parte di orientatori esperti in grado di analizzare e valutare la complessità della situazione personale del richiedente da cristallizzare, anche con il supporto di personale amministrativo all’uopo dedicato, in un profilo, dal quale emergano chiare le esigenze e i bisogni.  Successivamente si possono attivare percorsi per:

  • Ricerca di soluzioni all’abitare caratterizzata dalle seguenti attività:
    • Gestione dei procedimenti amministrativi relativi all’assegnazione del patrimonio ERP;
    • Mediazione immobiliare (favorire l’incontro tra domanda e offerta tra nuclei familiari a basso reddito che non hanno i requisiti per essere assegnatari di ERP e proprietari di alloggi sfitti, disponibili a locarli a condizioni calmierate; accrescere l’offerta complessiva di alloggi in locazione temporanea e/o permanente prevalentemente a canone concordato e calmierato)
    • Gestione dell’emergenza abitativa (ricorso a strutture di proprietà comunale destinate ad alloggi temporanei; inserimento per brevi periodi in strutture di accoglienza o in strutture alberghiere non di proprietà; utilizzo della “residenzialità sociale” mediante l’individuazione di strutture private);
  • Coordinamento e integrazione con i servizi sociali caratterizzata dalle seguenti attività:
    • progetto di accompagnamento sociale dedicato;
  • Orientamento al lavoro attraverso:
    • Le azioni connesse al REI/RdC (per i percettori di tali redditi);
    • Percorsi di accompagnamento al lavoro (per i non percettori del REI/RDC) consistenti nell’attivazione di Spazi di Innovazione Sociale, che abbiano come target prioritario i cittadini ad alto rischio di marginalità sociale, entro cui far gravitare iniziative, interventi, azioni, sperimentazioni per la migliore inclusione nel mercato del lavoro;
    • Percorsi formativi (per i non percettori del REI/RDC) per agevolare l’accesso al mercato del lavoro.

Per quanto riguarda l’Asse 4, il 9 agosto sono stati sottoscritti i contratti per il Recupero Centro Prima accoglienza ex Dormitorio pubblico – Via De Blasiis II piano dormitorio e per la Riqualificazione casa di riposo Signoriello, mentre il 26 settembre è stato firmato il contratto per il Recupero Centro Prima accoglienza ex Dormitorio pubblico – Via De Blasiis Lavanderia

Al II piano del de Blasiis i lavori sono iniziati il 16 settembre. L’obiettivo del progetto è adeguare, con interventi specifici e sistematici, il Centro di Prima Accoglienza (CPA) situato nel centro storico di Napoli nei pressi di via De Blasiis, nello storico edificio dell’ex convento del Divino Amore.

Il CPA, ex dormitorio pubblico – nasce circa 200 anni fa e anche se con forme e modalità diverse, ha sempre offerto accoglienza e riparo notturno, alle persone senza dimora e in condizioni di povertà estrema della città.

Si vuole così recuperare, con interventi edili e di impiantistica, l’intera struttura ed adeguarla per far si che possa essere in grado di accogliere, ogni giorno, circa 110 utenti che potranno avere la possibilità di curare l’igiene personale, socializzare, e cenare.

L’intervento di recupero del de Blasiis Lavanderia, i cui lavori sono stati avviati il 01 ottobre, è finalizzato alla realizzazione di un locale da adibire a Lavanderia Industriale con spazi appropriati ed adeguati alle normative vigenti, dove gli ospiti del CPA portatori di problematiche legate a status di povertà economica, abitativa, sociale/o di disagio psichico potranno avviare percorsi di supporto per il recupero del benessere sia economico che psichico degli ospiti

Sono stati avviati, infine, negli ultimi giorni, i lavori di Riqualificazione casa di riposo Signoriello: l’obiettivo è di riconvertire la struttura, attraverso interventi di manutenzione e arredo, in una soluzione abitativa protetta (gruppo appartamenti, Comunità a spazi condivisi) composta da due moduli abitativi, ciascuno da sette posti, in grado di fornire, unitamente all’accoglienza ed al riparo, occasioni di socializzazione, promozione dell’invecchiamento attivo e della vita indipendente.

La Struttura, diviene patrimonio comunale quando il suo proprietario Giuseppe Signoriello, possidente napoletano, destina l’immobile, ubicato nel quartiere Secondigliano, al Comune di Napoli affinché potesse fungere da edificio dedito ad un’attività socialmente utile quale l’assistenza per persone anziane provenienti da classi sociali meno privilegiate.

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